- Pubblicata il 30/07/2025
- Autore: Arianna
- Categoria: Racconti erotici etero
- Pubblicata il 30/07/2025
- Autore: Arianna
- Categoria: Racconti erotici etero
Il vetro nello spogliatoio - Veneto Trasgressiva
Arianna, con i suoi trentatré anni, era un enigma avvolto nella sensualità. Alta, flessuosa, con lunghi capelli scuri sempre raccolti in una coda elegante e occhi da gatta, si muoveva nello studio di yoga di Reggio Emilia con una grazia ipnotica. Ogni respiro, ogni postura sembrava accarezzare l’aria e chi la osservava finiva per desiderarla in silenzio, come si desidera qualcosa di sacro e proibito.
Omar, ventotto anni, escort di professione e cliente abituale del centro fitness, la notava da tempo. Il suo corpo scolpito e i lineamenti decisi lo facevano sembrare una statua in movimento. Ma sotto quella superficie calma, il suo desiderio per Arianna bruciava con la forza di un bisogno primitivo.
Quel pomeriggio, dopo una sessione particolarmente intensa, Arianna rimase sola negli spogliatoi del centro benessere. La luce soffusa, l’eco dell’acqua che gocciolava dalle docce, tutto creava un’atmosfera intima. Si avvicinò al suo armadietto, il corpo ancora sudato e caldo, e si spogliò lentamente, come in un rito sensuale. Quando si tolse la maglietta attillata, i suoi seni si liberarono, sodi, con i capezzoli già turgidi, come se aspettassero di essere sfiorati.
Le sue mani scivolarono lungo i fianchi, sfiorandosi con languore. Sembrava toccarsi per accendersi, per esplorarsi davanti a un pubblico invisibile. Ma non era sola. Dall’altra parte di un vetro a specchio, in una stanza adiacente usata per la sorveglianza, Omar la osservava in silenzio. Il suo respiro si faceva più profondo mentre vedeva Arianna infilare una mano sotto la cintura dei leggings, cercando il calore tra le cosce con dita esperte.
Poi accadde: i loro sguardi si incontrarono attraverso il vetro. Per un attimo lei restò immobile, sorpresa. Ma poi un sorriso malizioso le increspò le labbra. Continuò, questa volta per lui. Le dita affondarono tra le labbra bagnate, mentre l’altra mano si stringeva sul seno, pizzicando il capezzolo con lentezza. Era uno spettacolo privato, offerto con sfrontata intenzione.
Omar non resse oltre. Spalancò la porta e si avvicinò a lei con passo deciso, il desiderio inciso sul volto. Arianna non disse nulla. I suoi occhi brillavano di attesa mentre lui la spingeva con decisione contro lo specchio freddo, il vetro che amplificava la sensazione sulla pelle nuda delle sue spalle.
Il bacio fu feroce, umido, profondo. Le mani di Omar esplorarono il suo corpo con fame, afferrando le sue cosce, stringendole contro il suo bacino. La sua virilità, già dura, premeva contro i pantaloni. Arianna lo liberò con un gesto fluido, avvolgendo la mano attorno al suo cazzo caldo, sentendolo pulsare nella sua presa. Gemeva piano, eccitata dal suo peso, dalla sua durezza.
Omar si inginocchiò, afferrando con i denti l’elastico dei suoi leggings, facendoli scivolare giù insieme al perizoma. La sua figa rasata, gonfia e umida, lo aspettava. Senza esitare, la sua lingua affondò tra le sue labbra, colpendo il clitoride con movimenti rapidi e decisi. Arianna si contorse, ansimando, aggrappandosi ai suoi capelli, spingendolo più a fondo, implorando più piacere.
Nel picco del godimento, intravide la porta socchiusa. Un uomo maturo, sulla cinquantina, elegante, con lo sguardo scuro e pieno di desiderio, osservava in silenzio. Invece di provare vergogna, Arianna si sentì ancora più eccitata. Lo invitò con un cenno, senza smettere di godere della lingua di Omar.
Quando lui si avvicinò, Arianna lo accolse con un sorriso e prese il suo cazzo tra le dita, cominciando a masturbarlo lentamente, mentre Omar si alzava e la penetrava con un colpo secco. L’urto la fece gemere, la schiena schiacciata contro lo specchio, le gambe avvolte intorno al suo amante.
Il ritmo aumentava. Arianna sentiva due uomini attorno a sé, due corpi caldi, forti, che la desideravano con un’urgenza che la faceva vibrare. La mano di lei continuava a lavorare sul cazzo dell’uomo maturo, sentendo il pre sperma inumidirle le dita. Omar la sollevò, lasciandola scivolare con la schiena lungo il vetro mentre affondava sempre più a fondo dentro di lei, fino a portarla all’orgasmo con un colpo deciso e profondo.
Urlò il suo piacere, il corpo che si contraeva attorno al cazzo di Omar. Lui la tenne stretta mentre il suo seme la riempiva con un ultimo spasmo.
Ma non era finita.
L’uomo maturo prese il posto di Omar. Arianna si voltò, si appoggiò allo specchio, offrendogli la sua figa ancora calda e aperta. Lui la prese con una fame trattenuta troppo a lungo. Le sue spinte erano forti, decise. Arianna gemeva, guardandosi allo specchio, osservando i loro corpi che si muovevano insieme, mentre Omar, seduto poco distante, si masturbava lentamente, godendo della vista.
Il corpo dell’uomo si fece teso, le mani afferravano i suoi fianchi, e con un gemito gutturale la riempì. Arianna tremò ancora, un altro orgasmo che le scosse le gambe.
Esauriti, i tre rimasero in silenzio, avvolti nel calore umido dello spogliatoio. Arianna si rivestì con calma, lanciando sguardi complici a entrambi. Era un segreto condiviso, una trasgressione perfetta in quel tranquillo centro benessere di Reggio Emilia.
Mentre usciva, si voltò per un ultimo sguardo. «A presto,» disse, con un sorriso carico di promesse.
Passarono alcuni giorni. Arianna tornò al centro benessere di Reggio Emilia con l’animo in subbuglio. Il ricordo di quella triplice intesa le scorreva ancora dentro come un fuoco sommesso. La pelle ricordava ogni tocco, ogni spinta, ogni gemito. Eppure, nonostante l’intensità dell’incontro, nessuno dei due uomini l’aveva cercata. Nessun messaggio, nessun accenno. Silenzio.
Questo alone di mistero, invece di spegnere il desiderio, lo alimentava. Così, il giovedì successivo, tornò allo studio con leggings attillati neri, un top color vino che metteva in risalto i suoi seni e un'intenzione ben precisa: farsi notare, ancora.
Durante la sessione di yoga, notò un volto nuovo: una donna sui quaranta, capelli biondo cenere raccolti in una treccia, occhi verdi, corpo tonico, aria sicura. Si presentò come Viola, nuova insegnante del centro. La voce calma, profonda, trasmetteva un’autorità naturale. Ma sotto quella voce… c’era qualcosa. Uno sguardo più lungo del necessario, un tocco sfiorato sulla spalla, un sorriso appena accennato.
Alla fine della lezione, Viola si avvicinò.
«Hai un'energia forte, Arianna. Ti va di fermarti ancora un po’? Vorrei mostrarti una tecnica di respiro… privata.»
Arianna accettò senza esitare. Furono le parole, ma anche il modo in cui le aveva dette, ad accenderla.
Entrarono insieme nella piccola sala tatami. Viola chiuse a chiave la porta.
«Siediti a gambe incrociate. Chiudi gli occhi. Respira con me.»
Ma non fu solo respiro. Viola si avvicinò lentamente, accarezzandole le spalle nude, poi scendendo con le mani lungo la schiena. I tocchi divennero carezze, poi dita decise che aprivano il top e liberavano i seni di Arianna, accarezzandoli con una lentezza quasi ipnotica. La lingua di Viola si posò su un capezzolo, tracciando cerchi, succhiandolo con delicatezza crescente.
Arianna gemeva piano, già bagnata, stordita dal piacere. La sua figa pulsava sotto i leggings. Viola glieli tolse con maestria, scoprendo la sua intimità rasata. Si inginocchiò e iniziò a leccarla con movimenti morbidi, sensuali, lunghi. Non era come Omar. Viola sapeva giocare con il ritmo, alternare lentezza e velocità, mordicchiare, succhiare, accarezzare con le labbra come se avesse studiato ogni angolo del piacere femminile.
E proprio quando Arianna stava per venire… qualcuno bussò.
Viola non si fermò.
«Apri tu,» sussurrò con la lingua ancora immersa tra le sue labbra gonfie.
Arianna, stordita, si alzò e aprì la porta senza pensare.
Lì fuori c’erano Omar… e l’uomo maturo dell’altra volta. Entrambi in silenzio, sorridenti.
«Non volevamo interrompere,» disse Omar, spogliandosi già con lo sguardo.
Viola si alzò, si voltò verso di loro con uno sguardo complice.
«Anzi… stavamo aspettando proprio voi.»
Arianna restò immobile per un secondo.
«Voi… vi conoscete?»
Viola sorrise.
«Molto bene. Organizziamo sessioni… alternative. Ti andrebbe di far parte del nostro piccolo… cerchio?»
Arianna non rispose. Invece si avvicinò, afferrò la mano di Viola e la guidò verso Omar. Si inginocchiò davanti a lui, mentre Viola le baciava il collo da dietro. L’uomo maturo si avvicinò alle sue spalle, accarezzandole il fondoschiena. In un attimo, si ritrovò al centro di un cerchio di mani, lingue, corpi.
Venne presa in ogni modo. Leccata, penetrata, accarezzata, adorata. Viola la cavalcò, mentre Arianna succhiava il cazzo di Omar, sentendolo esplodere nella sua bocca. Dietro di lei, il corpo caldo dell’uomo maturo la penetrava con decisione, le mani che le stringevano i fianchi. Arianna gridava il suo piacere, schiacciata tra tre fonti di desiderio che sembravano non volerla lasciare più.
Alla fine, sudati e sfiniti, rimasero abbracciati sul tatami, nudi, intrecciati.
Viola le sussurrò all’orecchio:
«Benvenuta. Da oggi, le tue lezioni non saranno mai più… solo yoga.»
Altre storie in Racconti erotici etero