I MIEI INIZI DA ESCORT – prima puntata - Novi Ligure (AL) - Veneto Trasgressiva

I MIEI INIZI DA ESCORT – prima puntata - Novi Ligure (AL) - Veneto Trasgressiva

una nota azienda dolciaria della città, stava lottando da circa un anno, i lavoratori non erano stati pagati per diversi mesi e stavano esaurendo i soldi per comprare cibo e vestiti. Arrivò la notizia che i dipendenti speravano non arrivasse mai: la fabbrica era fallita e il governo avrebbe partecipato alle trattative per il suo salvataggio. Mio padre era morto qualche anno prima, mia madre era in cassa integrazione, io cazzeggiavo all'università e i soldi non bastavano più. Un bel giorno, mentre tornavo a casa a piedi, mi ha affiancato , il caporeparto di mia madre col suo Suv , chiedendomi se volevo un passaggio. Lo conoscevo di vista da tanti anni, però lo stronzo lavorava ancora negli uffici insieme ad altri pochi dirigenti e aveva ancora il suo bello stipendio. L'avrei volentieri mandato a fare in culo, ma sapevo che era un maiale incallito e ho deciso di approfittarne. In quel periodo ero single e di vergine non avevo più neanche i buchi delle orecchie! Era luglio e indossavo una maglietta scollata e un reggiseno bianco 4^ misura per contenere il mio ampio seno. Lui non faceva altro che sbirciare lo spacco delle tette, allora gli ho messo una mano sul ginocchio e gli ho sorriso. E' diventato rosso come un peperone e ha inchiodato il SUV nella prima stradina di campagna. E' rimasto in silenzio fissando le mie tette, poi delicatamente e lentamente iniziò a strofinarle sollevando la maglietta e il reggiseno, e per cinque minuti ha continuato a palparle e a succhiarmi i capezzoloni fino a farli diventare eretti. Dopo di che gli ho dato lo stop e mi sono rivestita. - Sai , mia mamma e i tuoi colleghi non sarebbero contenti di sapere quello che hai fatto. Specialmente la mamma, che è molto depressa perchè i soldi della cassa integrazione non bastano... E' arrossito di nuovo e, sudando, ha messo mano al portafogli. - Ok, ok, ho capito l'antifona... ecco un contributo per te e per la mamma, però non dire niente a nessuno, ti prego! - . Mentre entravo dal cancelletto, ho visto la mia amica Nadia e le ho raccontato cosa era successo. Senza fare una piega, lei ha detto che aveva fatto la stessa cosa sei mesi prima con un tizio, e che ormai era passata a esperienze più piacevoli e redditizie. Due settimane dopo la fabbrica era ancora chiusa, alcuni avevano trovato lavoro in altre città, ma mia madre no. Nadia mi ha presentato un tipo sui 60 che mi ha offerto dei regali per lasciarmi scopare. Però era brutto, grasso e puzzava di vino, perciò gli ho detto di no. Allora è entrata in azione la mia amica e si è appartata in macchina con il vecchio. Io sono rimasta lì vicino e dopo dieci minuti l'ho sentita gemere ad alta voce. Mi sono precipitata ma, quando ho aperto la portiera dell'auto, ho visto Nadia nuda sul sedile reclinato, sorrideva seduta sul cazzo di lui che entrava e usciva dalla sua figa. Sono rimasta scioccata, ho chiuso lo sportello e sono andata su una panchina del parco. Dopo mezz'ora lei mi ha raggiunto e mi ha raccontato che il vecchio l'aveva fatta venire tre volte. CONTINUA

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