- Pubblicata il 05/08/2025
- Autore: Javi
- Categoria: Racconti erotici gay
- Pubblicata il 05/08/2025
- Autore: Javi
- Categoria: Racconti erotici gay
Tra i sassi - Veneto Trasgressiva
Passione tra i Sassi: Un Incontro Inaspettato
In una tiepida sera di maggio, i Sassi di Matera si stendevano come un corpo addormentato sotto la luce dorata. Le pietre sembravano sussurrare storie antiche, e in mezzo a quel silenzio sospeso, i passi di Davide, guida turistica di 28 anni, risuonavano con la quieta sicurezza di chi conosce ogni angolo di quel labirinto.
Era l’ultima visita della giornata, ma la vera sorpresa arrivò dopo, quando notò una figura nuova, affascinante, apparentemente smarrita.
Javi, escort spagnolo di 31 anni, era in Italia per un tour privato... e per qualche esperienza in più.
Il suo corpo sembrava scolpito nella pietra, ma i suoi occhi erano morbidi, caldi, pieni di quella fame che non ha bisogno di parole.
«Scusami,» disse con un sorriso che sembrava già un invito, «puoi aiutarmi a trovare il centro?»
Davide non esitò. «Ti mostro io... ma ti avverto: il mio percorso è sempre il più diretto.»
Camminarono insieme per le stradine di tufo, e presto le parole diventarono più lente, cariche di doppi sensi e promesse. Gli sguardi si toccavano più delle mani. Il desiderio cresceva tra di loro come una corrente invisibile, impossibile da ignorare.
In un vicolo appartato, con la roccia come unico testimone, Davide si fermò.
Si voltò.
I loro corpi si sfiorarono.
Lo sguardo di Javi brillava.
Poi, le labbra si cercarono. E si trovarono in un bacio profondo, carnale, che cancellava ogni mappa, ogni destinazione.
Senza fretta, senza vergogna, si baciarono contro il muro caldo di tufo.
Nudi.
Voraci.
I corpi intrecciati come se fossero nati per incastrarsi.
Javi prese l’iniziativa, con quella grazia esperta da amante professionista.
Spogliava Davide come si sfoglia un libro antico: lentamente, con attenzione, come se ogni centimetro di pelle scoperta fosse sacro.
Davide tremava. L’eccitazione era liquida, evidente. Le mutandine già inzuppate. Il suo cazzo teso premeva contro l’addome di Javi.
«Voglio sentirti dentro di me,» sussurrò Davide, la voce spezzata dal desiderio.
Javi lo prese con lentezza, il glande che affondava nella sua apertura calda e pronta. Davide lo sentì scivolare dentro con dolce forza, e gemeva mentre il piacere gli attraversava la spina dorsale come una scarica elettrica.
Ogni spinta era più profonda. Ogni gemito più disperato.
Il ritmo era costante, crescente, ipnotico. I loro corpi si muovevano come in una danza primordiale, spinti da un’energia che aveva poco di umano.
«Sei stretto, caliente... dio mio, non fermarti,» ansimava Javi, mentre i colpi diventavano più decisi, più crudi, più veri.
Quando le gambe cominciarono a tremare, si rifugiarono nella casa di Davide, un piccolo gioiello di pietra affacciato sulla valle. Le lenzuola erano fresche, ma i loro corpi bollenti.
Si amarono con le finestre spalancate, lasciando che la brezza portasse via i gemiti nella notte.
Javi sopra, il bacino che ondeggiava con maestria.
Davide sotto, gli occhi socchiusi, le mani che lo graffiavano, le gambe che si stringevano attorno ai suoi fianchi.
«Dio… sì, così, scopami forte,» gridava Davide, mentre Javi lo prendeva con forza, facendolo urlare ad ogni colpo.
Il piacere era violento e profondo, un’onda che si faceva sempre più alta, fino a esplodere in un orgasmo che lo fece urlare il nome di Javi.
Poco dopo, Javi venne dentro di lui, lento ma travolgente, mentre lo stringeva con forza, come a volerlo possedere completamente.
Rimasero così, nudi, esausti, intrecciati sotto il cielo di Matera, tra le pietre millenarie e l’odore salmastro della notte.
«Non pensavo che chiedere indicazioni mi avrebbe portato così lontano,» mormorò Javi, ancora dentro di lui, un sorriso stanco ma pieno.
Davide ridacchiò. «Le strade migliori non sono sulle mappe.»
All’alba, tra i primi raggi di sole che accarezzavano i tetti di tufo, Javi si rivestì lentamente. Lo sguardo ancora incollato a quel letto spettinato, a quel corpo che l’aveva accolto con ardore.
«Tornerò,» disse, baciandolo con lentezza.
E Davide lo guardò andar via, mentre il vento dei Sassi gli accarezzava la pelle ancora segnata dalla passione.
Matera aveva visto molte storie.
Ma quella notte, tra le sue vene di pietra, due uomini avevano scritto la loro: fatta di pelle, di desiderio e di promesse sussurrate nella lingua universale del piacere.
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